lunedì 11 agosto 2014

COCAINA LA MADRE DI TUTTE LE CRUDELTA'

ANCORA COCAINA NEL SANGUE DI GENTE CRUDELE
CHE DIVENTA ANCORA PIU' CRUDELE, INDIFFERENTE
AL DOLORE ALTRUI, IO AI COCAINOMANI LI MANDEREI
VERAMENTE TUTTI QUANTI NELLE LAVANDERIE DEI
CRONICARI, SEDICI ORE AL GIORNO TOSSICI DI MERDA !!!!


Claudia con il suo cavallo e l'adorata Gina, uccisa con inaudita violenza nella notte fra giovedì e venerdì
Claudia con il suo cavallo e l’adorata Gina, uccisa con inaudita violenza nella notte fra giovedì e venerdì
Gina è morta, prima del sorgere del sole. La cagnolina di dieci anni percossa e ripetutamente infilzata con un forcone, quindi rinchiusa in un sacchetto cui si è tentato di appiccare il fuoco, non ha mai davvero ripreso conoscenza. Si è limitata a dar segno di riconoscere Claudia Morandi, la giovane e affranta proprietaria che le è rimasta accanto fino all’ultimo, presso una clinica di Morciano di Romagna.
Si sospetta di un cavaliere italiano. Claudia – che nell’ottobre scorso ha già subito la perdita del padre – lo frequentava appena da un mese, e lo Csio di San Giovanni in Marignano, concorso ippico internazionale in cui l’uomo gareggiava con i colori della nostra bandiera, costituiva per la coppia la prima occasione di convivenza, nel living del van di lui.
“Da alcuni giorni, notando che il compagno faceva uso di cocaina e eccedeva nell’alcol, Claudia insisteva affinché smettesse” spiega Caterina Brambilla, rappresentante legale della Morandi. “Lui reagiva male e più di una volta, nel corso delle discussioni, le aveva detto: ‘Non mi rompere, ti faccio fuori il cane’”.  Mai, tuttavia, la ragazza pensava che l’uomo, padrone a sua volta di un cane e all’apparenza amante dei cavalli, potesse mettere in pratica le sue minacce.
Secondo la ricostruzione riferita dall’avvocato Brambilla, giovedì sera, dopo un alterco, Claudia va a dormire. L’indomani verso le sei il cavaliere fa rientro al van: solo a quel punto lei si accorge che il fidanzato è stato fuori, mentre il cane è sparito. “Cercatelo da sola” dice lui. Così, dopo un’ora di perlustramenti con l’aiuto degli organizzatori della manifestazione, il corpicino martoriato e in parte ustionato viene trovato appena fuori dall’impianto, rinchiuso in una busta di plastica. I gemiti di sofferenza di Gina proseguiranno fino alle cinque di stamane.
Alcune immagini di Gina, ricordata sulla pagina Facebook di Claudia
Alcune immagini di Gina, ricordata sulla pagina Facebook di Claudia
“Dalla moltitudine di persone che in questi giorni dichiarano sui social network di sapere da tempo che il soggetto in questione faceva abuso di sostanze stupefacenti, e asseriscono di essere a conoscenza di elementi riconducibili a questa vicenda, mi aspetto la disponibilità a ripetere le loro testimonianze presso la Procura della Repubblica e in sede disciplinare” aggiunge la Brambilla.
A quanto pare, nell’ambiente si era perfettamente a conoscenza degli eccessi del personaggio: “Gli sport equestri dovrebbero prevedere puntuali controlli antidoping anche sugli atleti umani: se così fosse stato, quest’orrore non sarebbe accaduto. Invece si chiude un occhio: sembra che la droga, soprattutto cocaina, sia familiare a diversi protagonisti del settore. Domani stesso, in ogni caso, presenterò un esposto alla Procura federale chiedendo la radiazione della persona in questione dalla Fise e il divieto di accesso a qualsiasi manifestazione equestre che si svolga sotto tale egida”.
Ma anche la Fei-Féderation equestre internationale, poiché l’appuntamento vede in gara ventidue nazioni, è chiamata a rispondere di controlli superficiali e scarso interventismo verso comportamenti scorretti, quando non pericolosi.
Al fianco di Claudia si schierano anche le associazioni animaliste: Enpa-Ente nazionale protezione animaliLndc-Lega nazionale per la difesa del caneLav-Lega antivivisezione,IHP-Italian horse protection association che chiede, in aggiunta, chiarimenti circa la morte, venerdì, di un cavallo in gara, stroncato da infarto.
“Ci costituiremo parte civile, un gesto così grave dev’essere punito in modo esemplare. Soprattutto se davvero il colpevole è una persona che ha a che fare costantemente con cavalli e altri animali. Crudeltà e violenza oggi si rivolgono a un cane e domani, perché no, all’uomo” dice Piera Rosati, presidente Lndc, mentre Carla Rocchi, presidente Enpa, rincara: “Chiediamo alla Fise provvedimenti immediati e categorici. Se così non sarà, stavolta, anziché distinguere l’abominio isolato, ci impegneremo in una campagna serrata contro l’intero comparto equestre”. Conclude Gianluca Felicetti, presidente Lav: “Faremo fronte comune con le altre associazioni perché si addivenga a una condanna del responsabile. Questa vicenda rende ancora più urgente un’integrazione alla pur preziosa legge nazionale sui maltrattamenti agli animali, che purtroppo ancora non prevede per chi si sia macchiato di reati contro di essi l’esplicito divieto di continuare a detenerne”.
Scrive Claudia sulla sua pagina Facebook: “Oggi un’altra parte del mio cuore muore con te, dopo 10 anni di battaglie insieme mi lasci lottando fino alla fine…mi ricordo come se fosse ieri il momento in cui ti ho visto e ti ho scelta, se stata per me una compagna fedele, un’amica ma soprattutto non eri solo un cane, eri parte di me, la mia ombra, metà della mia anima e averti perso in questo modo non mi darà mai pace! Sei stata un grande cane e penso che non troverò mai nessun altro che mi ami nella maniera incondizionata in cui mi hai amato tu…ti voglio dedicare questo ultimo saluto mia piccola amica e non riesco a immaginare la mia vita adesso senza di te…sappi che sarai per sempre con me nel mio cuore… Addio Gina”.
@margdam
margdam@margheritadamico.it

PRIMA L'HA PICCHIATA, POI HA USATO UN FORCONE PER TRAFIGGERLA, 
POI L'HA CHIUSA IN UN SACCHETTO E GLI HA DATO FUOCO...

COCAINOMANI SIETE PEGGIO DELLA MERDA !



martedì 5 agosto 2014

UN ANNO SENZA AMORE... UN ANNO SENZA TE


Quando muore il tuo cane, muore qualcosa in te; di te muore qualcosa.
Muore un affetto e nasce al suo posto un rimpianto che non è facile cacciare via. 
Ti senti con gli occhi gonfi e non ti vergogni. E neppure ti meravigli perché, 
tanto lo sapevi già che ti sarebbe successo. Lo sapevi che avresti pianto fin 
da quando, con stizza osservavi ingrigire i suoi peli sul muso, fin da quando 
i suoi occhi, sempre più opachi, intristivano. L’ hai tenuto in vita finché hai potuto, 
fin quando ti sei detto che non era più un cane, fin quando ti sei accorto 
che sotto-sotto lo facevi forse per te; fin quando hai capito che non ha senso 
aggiungere mesi, giorni, ore inutili alla sofferenza di un cane. 
Ti sei fatto coraggio. Quando sai leggere negli occhi di un cane, riesci 
anche a dargli la morte per amore, con gli occhi umidi e il cuore a pezzi. 
Quando lui muore, provi a dirti che, in fin dei conti, non era che una bestia. 
Non serve. Ti rendi conto che proprio per quel suo essere stato cane, 
soffri una pena sottile. Tu e lui vi capivate che era un piacere; 
bastava un niente. Mille delicate e irripetibili sensazioni ti sapeva regalare, 
ma non sempre ti va di raccontarle. Temi di far della retorica, 
di impantanarti nell’enfasi. Quasi sempre succede nel parlare di cani 
e c’è magari chi ti prende per matto. Decidi dunque di tenerle solo per te, 
ora che lui non c ’è più, ora che le piogge hanno cancellato sul viale 
del giardino le ultime impronte delle sue zampe. Puoi aver fatto molto per 
il tuo cane; eppure ti senti debitore perché lui ti ha dato sicuramente tutto. 
E allora ti passa per la testa l’idea che anche per i cani ci sia un aldilà, 
fatto naturalmente di solo paradiso. Ed è così, basta che tu lo voglia. 
Non sai quale arcana motivazione ti abbia da sempre così legato al cane. 
Forse perché il tuo fratello cane è della tua stessa materia e solo per 
pura combinazione le tue cellule sono di uomo e le sue nò. Forse perché 
un cane, come te, nasce, vive, soffre, gioisce, muore. 


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CORRI LIBERO DAL DOLORE BENJO...

IO SO CHI TI HA FATTO DEL MALE.